Disdetta anticipata di un credito Covid-19 a causa del cambiamento della forma giuridica del mutuatario
Nel caso in questione, i richiedenti avevano probabilmente fatto tutto bene e avevano proceduto con molta prudenza. Ciò nonostante, sono caduti negli ingranaggi della burocrazia. Infatti, una disposizione obbligatoria della Legge sulle fideiussioni solidali, emanata in gran fretta in relazione ai crediti Covid-19, ha avuto un effetto molto spiacevole su di loro. Su richiesta del cantone, che ha concesso loro un aiuto per casi di rigore, essi hanno dovuto iscrivere la loro società nel registro di commercio. Poiché ciò non è possibile per una società semplice, essi l’hanno trasformata in una società in nome collettivo. Questa trasformazione è stata fatta con la ripresa, da parte della nuova società, degli attivi e i passivi della società semplice secondo le regole del Codice delle obbligazioni.
In precedenza, i due clienti hanno chiarito con la banca se la nuova società in nome collettivo potesse rilevare il credito Covid-19. La banca aveva risposto che ciò era possibile. Essa ha spiegato loro che il credito non potrebbe essere rilevato unicamente nel caso in cui i rapporti di responsabilità in seno alla società fossero stati modificati, ad esempio se la responsabilità personale dei due clienti fosse cessata perché la società semplice era stata sostituita da una società anonima. Questo non era il caso nel caso in questione, poiché gli associati di una società in nome collettivo restano, come i membri di una società semplice, in fin dei conti personalmente e integralmente responsabili per i debiti della loro società. I richiedenti si sono fidati in buona fede di queste informazioni che sembravano loro sensate.
Purtroppo, però, questo si è rivelato sbagliato. La Legge sulle fideiussioni solidali COVID-19 stabilisce che un tale cambiamento di forma giuridica deve essere effettuato secondo le regole della Legge sulle fusioni. Tuttavia, questo non è possibile nel caso in cui una società semplice è trasformata in una società in nome collettivo. Poiché la banca in questione non è generalmente autorizzata a concedere crediti, essa non ha potuto gestire il credito Covid-19 come un credito normale e ha dovuto insistere sul suo rimborso. La banca era tuttavia disposta a compensare i richiedenti per i loro sforzi con 1’000 CHF. I richiedenti sono stati in grado di ottenere le liquidità necessarie altrove e hanno accettato la proposta transattiva della banca.